Mercoledì 22 febbraio inizierà la Quaresima, giorno di digiuno e astinenza.
Digiunare significa, perlomeno, mangiare di meno, accontendandosi di un pranzo sobrio e mangiando il meno possibile al mattino e alla sera.
Fare astinenza significa non mangiare carne.
I giorni di digiuno obbligatorio sono due: Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo.
I giorni di astinenza sono tutti i venerdì. Nei venerdì di quaresima l’astinenza è obbligatoria, negli altri venerdì l’astinenza può essere sostituita da qualche altra opera di bene o preghiera che diversamente non si sarebbe fatta.
Le Messe a Santa Maria Maggiore saranno alle ore 7:00 e alle ore 18:00.
Letture della Messa:
Il Signore, per bocca del Profeta Gioele, ci dice di ritornare a Lui, che è misericordioso e benigno, con tutto il cuore, con sincero pentimento. Dobbiamo lacerarci il cuore – dice il testo profetico – e non le vesti. Cioè, dobbiamo cambiare interiormente. Si ritorna al Signore quando si abbandona la via del peccato e della tiepidezza. Se mancasse questo pentimento interiore poco varrebbe la nostra condotta esteriore.
Il Salmo di quest’oggi è quello che il re Davide pronunciò dopo il suo grave peccato che lo portò ad essere prima adultero e poi omicida. Davide riconosce la propria colpa e invoca fiducioso la Misericordia di Dio. Così deve essere anche per noi: il cuore contrito si deve aprire alla speranza e alla fiducia, diversamente, il pentimento che sentiamo non viene da Dio.
L’Apostolo San Paolo, nella seconda lettura, ci esorta a lasciarci riconciliare con Dio e a non indugiare, perché questo è il momento favorevole. Il tempo della Quaresima è il tempo adatto per rientrare in noi stessi, per riconoscere i nostri errori, per chiedere perdono e iniziare una vita nuova.
Infine, nel Vangelo il Signore, proseguendo e completando l’insegnamento della prima lettura, ci esorta a non essere ipocriti, a non simulare una bontà solo esteriore che serve da maschera per nascondere il marciume interiore. Facciamo il bene per essere visti dal prossimo o per essere visti da Dio? Questa domanda ci deve accompagnare durante tutta la Quaresima e ci serva da stimolo per rettificare continuamente l’intenzione a tutto quello che facciamo di bene, sia nella preghiera, sia nella penitenza e nelle opere di misericordia. Se facciamo il bene per essere visti dagli altri, abbiamo già ricevuto la nostra ricompensa, se lo facciamo per amore di Dio, riceveremo un tesoro nei cieli.
padre Stefano
