La Parrocchia
La Parrocchia di Santa Maria Maggiore
La Parrocchia fa parte del Decanato di San Giusto Martire ed è Ente iscritto al n. 35 del Registro delle Persone Giuridiche, pag. 35. C.F. 90031560320.
Un po’ di storia
Per l’edificio sacro e per la cura d’anime Santa Maria Maggiore è legata alla prima presenza della Compagnia di Gesù a Trieste. I Padri Gesuiti giunsero nella città nel 1619 e s’inserirono nella vita della Chiesa locale in un momento religiosamente delicato per l’influenza in queste terre della Riforma protestante. Operarono soprattutto nella formazione culturale della gioventù con l’insegnamento scolastico nel loro Collegio aperto nel 1620. Rimasero a Trieste fino alla soppressione della Compagnia nel 1773. Sono ritornati in diocesi nel 1910. Per provvedere alla cura d’anime diedero inizio alla costruzione di una nuova chiesa al centro della città storica. La prima pietra è stata posta dal vescovo Rinaldo Scarlicchio il 10 ottobre del 1627. La consacrazione avvenne molto più tardi l’11 ottobre del 1682 a chiesa non ancora ultimata. L’edificio di culto è dedicato all’Immacolata Concezione della B. V. Maria. Ricca di arte e, tra le chiese locali, esemplare unico di stile barocco, è uno degli edifici sacri più importanti della città. Per la gran parte del corpo della costruzione, progettista riconosciuto è il gesuita modenese Giacomo Briani, præfectus fabricæ, mentre la facciata, di particolare bellezza architettonica, è attribuita al gesuita Andrea Pozzo, artista degli aspetti prospettici. Quando, nel 1773, i Religiosi lasciarono Trieste, la cura della chiesa e il ministero pastorale furono assunti dal clero secolare. Nel 1774 la parrocchia di S. Giusto Martire, unica parrocchia per l’intera città di Trieste, fu canonicamente estinta. Al suo posto furono erette la parrocchia di S. Maria Maggiore e la parrocchia di Sant’Antonio Taumaturgo. La prima per la cura d’anime della parte antica della città e la seconda per la parte nuova.
Nel 1922 il vescovo Angelo Bartolomasi, mosso dalla scarsità di sacerdoti diocesani, invitò nella Diocesi di Trieste i Francescani della Provincia Veneta di S. Antonio ed affidò loro la chiesa e la parrocchia di Santa Maria Maggiore. I Religiosi mantennero la cura d’anime per ottant’anni. La popolazione della parrocchia mostra nel tempo un andamento decrescente. Parte con 22.000 abitanti nel 1827, raggiunge il massimo assoluto nel 1843 con 30.700 abitanti e il minimo assoluto nel 1991-1998 con 2015 abitanti (nel censimento del 2000 si registrano 2.823 abitanti). I parroci francescani succedutesi a Santa Maria Maggiore sono stati: Faustino Maria Piemonte, Aurelio Barbone, Cornelio Relia, Costante Dalli Cani, Eliseo Cipriani, Valerio Vittor, Vittorio Bellè, Gandolfo Venturini, Adriano Busatto.
Il 17 settembre 2001 la chiesa e la parrocchia di Santa Maria Maggiore sono passate nuovamente al clero diocesano (con il Parroco don Nino Angeli) che la resse per 10 anni iniziando importanti lavori di restauro della chiesa che oggi sono portati avanti con impegno dalla Confraternita della Madonna della Salute.
Dal 9 ottobre 2011 la Parrocchia è stata affidata ai Padri Francescani dell’Immacolata (con il Parroco e Rettore padre Alessandro Calloni). Il 21 novembre 2011, S.E. mons. Crepaldi ha attribuito alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore il titolo di Santuario Diocesano. Dal dicembre 2022 la cura d’anime di Santa Maria Maggiore è stata affidata al Parroco e Rettore padre STEFANO MARIA MIOTTO dei Padri Francescani dell’Immacolata.
